Wednesday, April 15, 2015

La Cina tra mito e realta'

Ormai da anni, la Cina sembra essere sulla bocca di tutti. La nuova superpotenza, la fabbrica del mondo, il paese che inonda il pianeta di prodotti economici e dei suoi laboriosi cittadini. Allo stesso tempo, nel mondo Occidentale questo immenso paese era e rimane una fucina di miti, incomprensioni, mezze verità e mistificazioni. I decenni di contatti e di scambi seguiti all'"apertura" di Deng Xiaoping non hanno particolarmente migliorato la comprensione reciproca.

Di questa situazione hanno colpa prima di tutto gli Occidentali, che fanno troppo presto a proiettare i propri pregiudizi, timori, desideri e speranze sulla Cina senza sapere troppo bene di cosa stanno parlando. E questo vale anche per molti esperti o presunti tali che hanno vissuto in Cina. Una parte della responsabilità pero' e' anche del sistema Cinese, che rimanendo opaco, chiuso ed autoritario tende a creare una situazione dove capire come funziona davvero questo paese diventa un compito arduo, e le semplificazioni e le mistificazioni rimangono all'ordine del giorno.

Se una vera comprensione della societa', dell'economia e della politica Cinesi scarseggia in tutto il mondo Occidentale, in Italia la situazione e' ancora piu' grave che nei paesi Anglosassoni. Nel mondo dei media e dell'editoria Italiana quando si parla della Cina il pressappochismo e la mitizzazzione rimangono la norma. Tiziano Terzani rimane forse l'unico autore italiano ad aver conosciuto veramente la Cina e ad averla saputa descrivere in modo autentico ed anche impietoso. Il suo libro "La Porta Proibita" rimane un capolavoro in questo senso. Purtroppo pero' Terzani e' gia' morto da un pezzo.

In genere in Italia la Cina viene descritta o secondo lo stereotipo della feroce dittatura piena di "schiavi" super-sfruttati che producono merci scadenti, di esecuzioni e di aborti forzati, oppure secondo quell'altro stereotipo della nuova superpotenza giovane e dinamica rappresentata dai grattacieli luccicanti di Shanghai, pronta a sostituire gli USA come prima potenza mondiale. La verità e' che nessuna di queste enormi semplificazioni aiuta granché a capire cos'e' la Cina di oggi. 

Un esempio estremo di questa informazione generica e propagandistica sulla Cina lo ha fornito il monologo televisivo di Roberto Saviano del 2012 sui "laogai" (campi di lavori forzati Cinesi). Saviano descrive il sistema dei laogai in termini che semplicemente non hanno nulla a che vedere con la Cina di oggi, ma con quella di quarant'anni fa': “in un laogai in Cina ci finisce chiunque è contro l'ideologia comunista, chiunque decida di essere religioso, nei laogai si finisce se sei un imprenditore, se sei un controrivoluzionario di destra, se sei anche una persona che ha deciso di infrangere la regola del figlio unico”.
 
Cioè, in Cina essere imprenditori significa finire ai lavori forzati? Ma c'e' qualcuno che ancora crede che la Cina funzioni cosi'? A proposito, in Cina il reato di "attività controrivoluzionaria" non esiste più dagli anni novanta, e le infrazioni della politica del figlio unico sono punite in genere con una multa. Io sono il primo a condannare la mancanza di diritti reali per chi vive in Cina, ma e' importante rimanere obbiettivi ed attenersi ai fatti, senno' si finisce solo col acuire le incomprensioni reciproche.

Questo blog si ripropone di offrire una visione della Cina libera da stereotipi e preconcetti, che sappia raccontare il paese per quello che e' veramente, con tutti i suoi pregi, contraddizioni e non pochi difetti. E lo farà attraverso gli occhi di un (mezzo) Italiano che vive in Cina da parecchio, parla Cinese e si illude di conoscere un po' questo paese. 

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