Thursday, April 16, 2015

La politica del figlio unico: mito e realtà

La cosidetta "politica del figlio unico" e' uno degli aspetti piu' idiosincratici del sistema Cinese, ed uno di quelli che piu' ha colpito l'immaginazione del pubblico Occidentale. Non e' difficile capirne il perche': non esiste nessun altro paese al mondo che faccia tanti sforzi per controllare quanti figli facciano i propri cittadini.

Come quasi tutte le questioni che riguardano la Cina, in Italia questa politica e' stata e rimane l'oggetto di numerosi miti ed esagerazioni frutto di una informazione superficiale e sensazionalista. Tanto per fare l'esempio piu' recente, nel 2013 buona parte dei media italiani hanno riportato la notizia del "abolizione della politica del figlio unico" (vedere ad esempio qui), quando in realta' c'e' stata una semplice attenuazione delle regole.

Chiariamo alcuni punti:

1) In Cina non si parla mai della "politica del figlio unico", ma della "politica di pianificazione delle nascite" (计划生育政策 in Cinese). Se parlate della politica del figlio unico in Cina, forse non sapranno di cosa state parlando.

2) Questa politica (che esiste dai primi anni ottanta) non ha mai predisposto che tutti i Cinesi, nessuno escluso, potessero avere un unico figlio. Innanzitutto le minoranze etniche, che compongono il 10% della popolazione ed includono i Tibetani, non devono sottostare a nessun controllo sulle loro nascite. Si tratta di una delle varie agevolazioni concesse agli appartenenti alle minoranze, in un tentativo di prevenirne lo scontento.

Un altro punto importante e' che fino al 2013, alle coppie composte da due figli unici veniva concesso di fare due figli. Nel Novembre 2013 questo diritto e' stato esteso alle coppie in cui anche uno solo dei due sia figlio o figlia unica. Questo ha poi dato lo spunto perche' i media italiani raccontassero con una enorme semplificazione che la politica del figlio unico era stata abolita.

3) La politica di controllo delle nascite non e' mai stata applicata con la severita' che molti immaginano. Secondo la politica ufficiale, le coppie che oltrepassano il numero di figli consentito vengono punite con una multa (che puo' essere anche abbastanza grande in confronto al reddito medio). Anche se ci sono stati casi effettivi e conprovati di aborti e sterilizzazzioni forzate, casi simili non sono la norma ed avvengono solo in zone rurali o remote, dove i governanti locali usano questi metodi per assicurarsi di rientare nelle "quote" di nascite che il governo centrale gli impone.

Nel 2002 l'uso della forza per costringere le donne ad abortire e' stato anzi esplicitamente proibito. E' vero che il governo centrale puo' e deve essere criticato per non aver fatto abbastanza per far cessare queste abberrazioni. E' anche vero che una parte della responsabilita' va addebbitata al sistema Cinese di imporre delle "quote" ai governi locali in tutti i campi, dalla crescita del PIL fino alla riduzione delle nascite, senza poi farsi troppi problemi riguardo ai metodi utilizzati per raggiungere l'obiettivo. Detto cio' non e' veritiero dire che la limitazione delle nascite, in generale, viene ottenuta con la forza bruta.

4) La cosidetta politica del figlio unico e' sempre stata evasa da un grande numero di Cinesi. Se cosi' non fosse, non si spiegherebbe come la popolazione abbia potuto continuare ad aumentare nei trenta e piu' anni dalla sua introduzione (la popolazione Cinese e' cresciuta da un miliardo circa nel 1980 a quasi un miliardo e quattro al giorno d'oggi). Secondo l'ONU, il tasso di nascite in Cina (1.66) rimane ancora oggi piu' alto che in Italia (1.48).

La situazione varia molto a secondo della zona. In generale nelle zone rurali molte famiglie fanno piu' di un figlio e pagano le relative multe. Io personalmente conosco diversi Cinesi giovani che provengono da zone rurali, e nessuno di loro e' figlio unico. Nelle zone urbane la maggior parte delle famiglie rispetta la legge, ma esiste anche un fenomeno diffuso di coppie molto ricche che fanno piu' di un figlio, siccome per loro le multe sono irrisorie.

5) Il successo della politica del figlio unico nel frenare la crescita' della popolazione e' molto dibattuto. Anche se le statistiche Cinesi sono di dubbio valore, appare chiaro che il numero medio di figli per donna stesse gia' diminuendo in Cina negli anni settanta, prima che questa politica entrasse in vigore. Che il tasso di nascite sia continuato a declinare dagli anni ottanta in poi e' sicuro, ma e' ovvio che una diminuzione sarebbe avvenuta comunque per via dell'aumento della ricchezza e del tasso di istruzione, cosi' come e' avvenuto in tanti altri paesi.

6) Un altro tema molto conosciuto in Occidente e' quello delle uccisioni delle figlie femmine in Cina, e della sproporzione dei sessi che ne risulta. Anche qui, le esagerazioni rimangono la norma. Effettivamente nelle zone rurali Cinesi c'e' una preferenza per i figli maschi, visto che secondo la tradizione dopo il matrimonio sono loro a restare con i genitori e portare avanti il nome della famiglia, ed inoltre sono piu' adatti a fare lavori fisici.

E' vero che si sono registrati in passato casi di uccisioni o abbandoni di neonate, ma oggi il problema piu' diffuso sono gli aborti selettivi delle femmine. Per questo motivo il governo ha proibito ai medici di far sapere in anticipo alle madri il sesso del feto. Pare pero' che molti medici siano ancora disposti a farlo sottobanco.

Non e' pero' certo che questi gesti censurabili siano dovuti solo alla politica di controllo delle nascite. Aborti selettivi ed infanticidi avvengono anche in altri paesi Asiatici come l'India di adesso o la Corea di qualche decennio fa', senza che ci sia nessuna politica del figlio unico. In certe zone rurali il governo Cinese ha comunque gia' permesso a chi ha una prima figlia femmina di avere un altro figlio (si spera maschio!), appunto per impedire che avvengano queste cose.

Che poi in Cina ci siano piu' maschi che femmine e' vero, ma non e' un problema serio quanto spesso riportato. Secondo il censimento del 2010, i maschi sono il 51.27% della popolazione. Chi vive in Cina, come me, non nota assolutamente una evidente sproporzione in favore dei maschi, e non e' una cosa di cui i Cinesi si preoccupino particolarmente (certo, molti Cinesi non si preoccurebbero neanche' se il cielo stesse per cadergli sulla testa...).

Un vecchio manifesto propagandistico Cinese. C'e' scritto, piu' o meno: "sposatevi tardi e fate figli tardi. Fate pochi figli, e fateli buoni".

Sono ormai anni che il governo Cinese parla di allentare o addirittura abolire le leggi che controllano le nascite, visto che ormai l'invecchiamento della popolazione preoccupa piu' della sua crescita'. La nuova regola del 2013 rappresenta un passo importante, visto che ora quasi tutte le coppie giovani delle zone urbane potranno fare due figli (sono ben poche le coppie giovani in cui almeno uno dei due non sia figlio unico).

Detto tutto questo, la politica di controllo delle nascite rimane in vigore e molti Cinesi si scontrano ancora con questa limitazione alla loro liberta' di scelta. Per fare un esempio, una mia amica Cinese (che e' laureata ed insegna Inglese in un asilo) proviene da una zona rurale appena fuori Pechino ed e' la seconda di tre figli. Suo marito ha anche lui fratelli e sorelle. Di recente questa ragazza e' rimasta incinta per la seconda volta senza volerlo, ma siccome la coppia non e' eleggibile per avere un secondo figlio, ha scelto di abortire controvoglia piuttosto che pagare una multa molto onerosa. L'ultima volta che l'ho vista, mi ha raccontato questo fatto con quel tipico atteggiamento Cinese di rancore misto a rassegnazione.    

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